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   IL  
NATALE DI ROMINA

 

Fu un Natale speciale quello.  Al punto che Mattia e Ludovica continuarono a chiamarlo, per molti anni ancora “il  Natale  di  Romina”

E  per Romina, davvero fu speciale perché era dicembre e sembrava primavera, tanto che la natura, aveva cominciato a  far fiorire il gelsomino e  nei giardini si aprivano i primi boccioli delle ortensie e delle dalie e i prati erano distese colorate di margherite gialle, e  il  bianco che si vedeva,   era quello dei fiori delciliegio che  cadevano sull’erba e non quello della neve.

Ma prima che accadesse, e accadde all’improvviso, il cielo si era oscurato e il freddo aveva invaso le strade.

Romina aveva preparato tutto, Nascosto i doni per Linda, la sua bambina,  e per Mirco, e poi aveva  indossato il vestito rosso che lui le aveva regalato tanti anni prima.

Romina aveva guardato oltre i vetri, tentata di scendere e mischiarsi  tra la folla che entrava  nel grande vivaio  davanti a casa sua e ne usciva  con alberi e rami di pino.  

Ma non era scesa. Aveva pensato che fra pochi minuti sarebbero rientrati Mirco e Linda e che doveva  essere presente al loro arrivo. Era rimasta ferma, in piedi accanto alla finestra finchè il buio l’aveva costretta a  muoversi,  a preparare la cena.

Come tutte le sere, aveva apparecchiato  la tavola e  si era seduta. Aveva parlato e sorriso ai posti vuoti davanti a lei, Li aveva chiamati per nome, quei posti vuoti,  “ Mirco, raccontami di oggi: che hai fatto? “ Linda, vuoi ancora del gelato?” Aveva ascoltato le risposte di persone che non c’erano, risposto a domande che  sapeva ascoltare solo lei.

“ mamma” aveva chiesto  la voce di Linda” ma quando arriva babbo Natale? “

“Stanotte,  sii buona, vai a nanna, subito subito,  vedrai domani mattina… che sorprese.”

Si era aggirata sola per le stanze, recuperato i regali per Linda. “ Vieni, Mirco ad aiutarmi. Li mettiamo sotto l’albero ora che Linda dorme. No, questo non lo toccare, è per te, ma lo apri domattina”

SI era chinata  a metterli a terra in bell’ordine davanti all’albero, a fianco al presepe.

 Alla fina si era lasciata andare con un moto di stanchezza sul divano e si er rivolta alla poltrona vuota accanto a lei.: “ Sai, Mirko, ho un sogno ricorrente. Un incubo. Di te e Linda in fondo al lago. Mirco, aiutami a dimenticare. Ma io so che è solo un sogno. Non temere. Tu sei qui, e anche Linda”

Era rimasta  a lungo, immobile a guardare le luci dell’albero, a sentire i suoni  delle voci  gioiose degli appartamenti vicini,   immobile anche quando  quelle voci si erano spente e era subentrato il silenzio.

Furono  Ludovica e Mattia, i volontari che venivano trovarla ogni  giorno e che avevano le chiavi del suo appartamento, a trovarla, la mattina dopo,  rannicchiata nella poltrona, col suo vecchio vestito rosso che   tirava fuori dall’armadio solo in occasione del Natale, un braccio sporto in fuori come stringesse la  mano  di qualcuno che non c’era.

Fu per quello che per Romina fu un Natale speciale. Perché festeggiò in un luogo diverso, lontano dalla terra, e lo festeggiò con Mirco e Linda che erano venuti a prenderla.

 

 

 

                                              SERENELLA E IL NATALE

 

 

Serenella si rannicchia sotto le coperte,  se le tira sugli occhi: papà e mamma l’hanno mandata a letto presto, stanotte arriverà Babbo Natale, forse porterà con sé un aiutante, un elfo, e Serenella deve già dormire a quell’ora, se no, niente regali…ha aggiunto Benedetta, la sorella maggiore e lei sa sempre tutto, si dà tante di quelle arie, Benedetta, si atteggia come una grande…. per quei 6 anni in più!

Serenella sospira. Stringe forte gli occhi ma il sonno non viene, si caccia ancora di più sotto le coperte, se finge di dormire e non dorme sul serio, verranno lo stesso? 

Mamma dice che Babbo Natale ama le sorprese, e se tu  lo vedi, che sorpresa è?

Serenella medita sotto le coperte, un ditino infilato in bocca come quando in casa arrivano gli amici dei suoi genitori e lei deve interrompere  i giochi per andarli a salutare.

Chissà che ora è. Tira fuori la testa dalle coperte. Forse è ancora presto, non arriverà proprio adesso che deve alzarsi per andare in bagno ….riflette un  attimo, potrebbe lasciar perdere e cercare di addormentarsi, ma no, deve proprio andare, non ce la fa più. A piedi nudi, attraversa la stanza, accende la luce  del corridoio e….si ferma incerta, stupita. Dal piano di sotto le arrivano piccoli rumori, voci sommesse…

Il cuore le balza in petto. Certo è lui! è arrivato! E quelli con cui sta parlando sono i suoi elfi, i suoi aiutanti.

Con il cuore che batte impazzito, Serenella osa i pochi passi che la separano dalla camera della sorella. Benedetta dorme, alla sua maniera, tra le mani l’ultimo libro che sta leggendo, la lampada sul comodino ancora accesa.

Scende piano la scala, con la paura di essere scoperta, che se la scoprissero, Babbo Natale e i suoi elfi fuggirebbero via senza fare a tempo a lasciarle qualcosa sotto l’albero…

In silenzio si affaccia dall’ultimo gradino e la sorpresa le mozza il respiro. C’è un uomo, non proprio grosso come nei disegni del suo libro sul Natale, e un po’ più alto, ma forse il disegnatore non aveva mai visto Babbo Natale… come lei adesso, ma i vestiti sono gli stessi, proprio uguali a quelli del libro. E c’è un elfo piccolo, magro, con un  cappelluccio verde e il grembiule da lavoro. Insieme, seduti al tavolo, finiscono i biscotti che lei ha lasciato, poi l’elfo prende da una tasca della casacca una letterina” è la mia, ” vorrebbe gridare Serenella, “proprio la mia, la riconosco, allora è arrivata, l’indirizzo era quello giusto! Avevo ragione io!!”

Babbo Natale si alza, tira fuori da un grande sacco due scatole, le passa all’elfo che le appoggia con attenzione sotto l’albero, ne tira fuori altre e a poco a poco la base dell’albero è nascosta dai doni.

Serenella è incantata. Il suono di un passo la riscuote. Benedetta è in piedi, dietro di lei: “Cosa fai sciocchina, vieni via, su, a letto, questa è una notte speciale, se ti vedono, portano via tutto”

Serenella  corre via, salta sul suo letto, si tira le coperte sugli occhi, inutile tentare di dormire… ha visto Babbo Natale…e il suo elfo, peccato però che assomigliassero un po’ troppo allo zio Danilo e alla zia Emma……….           .


 

 

 

 

 

 

 
 

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